3. Microbi, malattie e terapie moderne
Il germe è nulla, l'ambiente all'interno dell'organismo è tutto. I microbi non causano la malattia come le mosche non causano la sporcizia. (A. I. Mosseri.)
L'organismo umano vive normalmente in mezzo ad innumerevoli microbi, più o meno patogeni, più o meno virulenti, ed innumerevoli altri vivono sul nostro rivestimento cutaneo come pure all'interno del corpo, nelle vie respiratorie, in quelle digestive, in tutti i sistemi in comunicazione con l'esterno.
In un comune stato di buona salute, ospitiamo milioni di stafilococchi, streptococchi, colibacilli e molto spesso bacilli di difterite, polmonite, bacilli di tubercolosi, tutti perfettamente inoffensivi. Conseguentemente non ci si ammala per il solo fatto di essere in contatto con dei microbi. Tutti i giorni, soprattutto nei grandi agglomerati urbani, respiriamo ed inghiottiamo un'enorme quantità di microbi di ogni genere. Se tutti questi dovessero di colpo comportare una malattia, saremmo tutti morti da un pezzo, anche se ciò non implica che ci si debba esporre di buon grado alle contaminazioni massicce.
La questione del ruolo dei microbi nella genesi di numerosi stati patologici è molto controversa. Tutti concordano nell'affermare che sono in gioco due elementi: i microbi da una parte e lo stato più o meno ricettivo del soggetto dall'altra. I contrasti sorgono quando si tratta di deter minare la rispettiva importanza di ciascuno di questi due elementi.
Per gli uni, ed è questa l'opinione classica, il microbo ha una parte preponderante: niente microbo, niente malattie. Ci si preoccupa, certo, di quello che viene definito lo stato generale ma, tutto sommato, in misura alquanto ridotta e il grosso, spesso l'unico sforzo terapeutico, è la lotta contro il microbo. Di là, tutta una gamma di vaccini curativi o preventivi, di rimedi chimici o biologici, soprattutto sulfamidici ed antibiotici. Alcuni risultati spettacolari sembrano confortare questa tesi. Fra poco vedremo cosa ne possiamo pensare.
Per altri, in particolare per la globalità delle scuole naturiste, il microbo rappresenta un elemento secondario, non è la causa prima ma il testimone dello stato patologico. Occorre quindi modificare il nostro modo abituale di considerare la malattia e dire: "In questa affezione si trova questo microbo" e non "è questo o quel microbo a provocare quell'affezione".
Non si tratta quindi di aggredire il microbo ma di fornire più resistenza a tutto l'organismo, al quale bisogna conservare le sue immunità normali (e ciò costituisce la profilassi naturale), o fargliele recuperare se le ha perse. Questo costituisce la sola, autentica linea terapeutica.